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documentazione terza

 

In riferimento agli allegati, fin qui presenti, è oramai lapalissiano come questa vicenda sta assumendo degli strani risvolti. Basti prestare particolare attenzione ai contenuti della denuncia del 17.12.09 (allegato n.38), dove descrivo, passo dopo passo, la superficialità e la lentezza con le quali sono state trattate le mie denuncie, all’interno degli uffici della Procura della Repubblica di SR, per rendersi conto come, quest’ultima, sta volutamente temporeggiando su delle illegalità già accertate sin dal lontano febbraio/09. Irregolarità che, all’epoca, mi furono confermate sia dall’Ispettore PADULA dell’Ispettorato del lavoro che dal Luogotenente MAGRI’ del NIL di SR.


Probabilmente, si vuole evitare che il giudice, incaricato per il mio ricorso nei confronti dell’azienda, venga a conoscenza delle illegalità pluridecennali e delle complicità che ne hanno consentito l’attuazione.


Nasce pertanto spontaneo pormi le seguenti domande: chi sta proteggendo l’azienda GIARDINA, agendo nell’ombra? come mai un’azienda agricola gode di tanto privilegio? quante persone o attività commerciali usufruiscono, tacitamente, dello stesso trattamento garantista di cui sta usufruendo l’azienda GIARDINA?


Contrariamente si sta continuando a non intervenire a tutela dei lavoratori, unico anello debole di questa vicenda, consentendo all’azienda GIARDINA illegale libero arbitrio, sia nella gestione dei contratti (in questi ultimi tre anni gli si è stato consentito di modificare, a proprio piacimento, la tipologia delle assunzioni del proprio personale), che nella propria gestione amministrativa. Si continua a permettere, all’azienda, una sottile forma d’assistenzialismo, alla quale sono, gioco forza, obbligati a partecipare anche gli operai, sotto la minaccia di perdita del posto di lavoro.


Per il terzo anno consecutivo l’INPS ha corrisposto l’indennità di disoccupazione agricola e gli assegni familiari, per importi non spettanti, pur essendo a conoscenza del modo illegale con cui opera l’azienda GIARDINA e delle false dichiarazioni, sia da parte dell’azienda che da parte dei lavoratori.


Il sindacato tutto e l’Ispettorato del lavoro stanno continuando a permettere, all’azienda GIARDINA, la non trasformazione dei contratti da tempo determinato a tempo indeterminato (sicuramente perché tali interventi dovrebbero essere applicati a migliaia o decine di migliaia di lavoratori del settore agricolo). La mancanza d’interventi, nel rispetto dei contratti nazionali e provinciali, è da considerare come un’ istigazione a scioperi di massa per ottenere ciò che è già previsto dai contratti stessi. Probabilmente l’azienda GIARDINA, coadiuvati da coloro che ho sempre citato come gruppi di potere che operano illecitamente (mafie), oltre che mantenere i propri lavoratori in stato di soggezione continuativa, stanno ergendo un’insormontabile barriera finalizzata al mio solo sacrificio.


Più si va avanti in questa farsa più emergono le molteplici complicità (probabilmente, ritardando volutamente gli interventi nei confronti dell’azienda e dei reali complici, si ritiene essersi muniti del classico filo d’Arianna per ritrovare una via di fuga. Contrariamente, con il passare del tempo, si rischia, sempre più, di restare intrappolati nel labirinto). Il tutto è vincolato dalla mia ferma volontà nel far emergere la verità. La lentezza, la superficialità e le continue azioni mistificatrici, da parte degli inquirenti, daranno, probabilmente, anche vita a delle azioni che potrebbero essere finalizzate ad una mia esposizione a tutta una serie di pericoli. Pericoli che saranno prodotti da coloro che, da questa vicenda, ne stanno ricavando enormi vantaggi economici o professionali ed ai quali mal volentieri vorranno rinunciare. L’azienda spesso mi ha additato come persona responsabile del fatto che, negli ultimi anni, sia stata obbligata ad inserire, in busta paga, soprattutto per i lavoratori pensionati, le giornate effettivamente lavorate. Sottile forma di scarico di responsabilità per delle illegalità di cui è artefice assieme a coloro che ne hanno permesso l’attuazione.


Inoltre, sono vittima di tutta una serie di azioni subdole, come la stesura del verbale del 24.06.09 (allegato n.30), redatto presso gli uffici del Nucleo Ispettorato del lavoro di SR e che dichiarai tendenzioso, come da denuncia del 25.09.09 (allegato n.32). Verbale, nel quale, chiesi espressamente che venisse inserita la mia volontà nel confermare quanto, fino allora, denunciavo. Ciò perché sospettavo che l’interrogatorio avrebbe avuto un risvolto pilotato. Lapalissiano i contenuti ed il modo con cui gli inquirenti pongono le domande. Spesso sono finalizzate alla non ricerca delle verità o quant’altro. Motivo per il quale è stato necessario il secondo verbale del 27.10.09 (allegato n. 36), anche questo pilotato. Un crescendo di sospetti, sulla cattiva gestione di tutta questa vicenda, che, ad oggi, sono oramai certezze.

Vi invito, per ultimo, a prestare particolare attenzione sul modo con il quale i primi tre legali, a cui ho fatto riferimento, hanno permesso che si concretizzasse, sia uno slittamento nei tempi che uno sdoppiamento di un ricorso che avrebbe dovuto essere gestito in un’ unica azione giudiziaria, consentendo vantaggi all’azienda e svantaggi alla parte assistita. Sarà pure lenta la Giustizia, ma senz’altro sono molto lenti certi avvocati (definizione di avvocato secondo un dizionario della lingua italiana " laureato in giurisprudenza abilitato ad assistere una parte nei giudizi civili e penali – esprimersi in modo sciolto e convincente – essere molto esperto di diritto, ma anche molto abile negli intrighi, negli imbrogli"). Chissà con quali di queste caratteristiche sono stati improntati i rapporti fra questi tre avvocati ed il sottoscritto.


Prossimamente, dal riassunto degli allegati presenti in questa terza parte e nelle due precedenti, citerò dei precisi articoli del Codice Penale. Ciò affinché possiate trarne delle personali considerazioni, rapportandole ad un paese democratico e di diritto come il nostro.

TERZA PARTE

Allegati compresi tra il numero 34 ed il numero 47 ed i numeri 96 e 97.

 

Allegato N.34 : biglietto d’invito per "interrogatorio con garanzia" del 13.10.09 da Nucleo Ispettorato del lavoro di SR a Ganci Giuseppe;
 

Allegato N.35: lettera di rinvio di quanto all’allegato n. 34 del 19.10.09, da Ganci Giuseppe a Nucleo Ispettorato del lavoro di SR

Allegato N.36 : verbale del 27.10.09 presso gli uffici del Nucleo Ispettorato del lavoro di SR

Allegato N.37 : documento della Procura della Repubblica di SR del 18-24.11.09, attestante i procedimenti in corso e che mi vedono coinvolto

Allegato N.38: ."procedimenti in corso, da Parte della Procura della Repubblica di SR, nei confronti dell’azienda agricola dei f.lli GIARDINA di SR" del 17.12.09 inviata a mezzo racc. A/R e consegnata a mano al Presidente del Parlamento Europeo, al Consiglio Superiore della Magistratura, alla Procura della Repubblica di Roma,alla Procura della Repubblica di Palermo ed alla Procura della Repubblica di SR

Allegato N.39 : richiesta di tentativo di conciliazione da avv. Salvatore FRASCA a Commissione  Provinciale di SR

Allegato N. 40 : lettera di convocazione per tentativo di conciliazione del 23.12.09dall’assessorato Regionale del Lavoro, servizio ufficio Provinciale del Lavoro di SR, agli interessati

Allegato N.41 : ."Richiesta presa visione procedimenti vari" del 18.01.10 da Ganci Giuseppe a Procura della Repubblica di SR

Allegato N. 42 : ."comunicazione" del 05.02.10 da Ganci Giuseppe ad avv. Salvatore FRASCA

Allegato N.43: documento della Procura della Repubblica di SR del 16.02.10, attestante i procedimenti in corso e che mi vedono coinvolto

Allegato N. 44 : lettera del 19.02.10 dal Consiglio Superiore della Magistratura a Ganci Giuseppe

Allegato N.45: lettera del 25.02.10 dalla Presidente della Commissione per le petizioni

Allegato N.46 : procedimenti in corso da parte della Procura della Repubblica di SR, nei confronti dell’azienda agricola dei f.lli GIARDINA di SR" del 31.03.10, al Presidente del Parlamento Europeo, alla Commissione Europea D.G. Agricoltura e Sviluppo Rurale Unità M3 infrazioni e denuncie, al Consiglio Superiore della Magistratura, al Ministero del lavoro e della previdenza sociale Direzione Generale della tutela delle condizioni di lavoro di Roma, al Ministero del Lavoro e della previdenza sociale Direzione Generale per l’attività ispettiva di Roma ed Italia dei valori c.a. on Antonio DI PIETRO e on Luigi DE MAGISTRIS

Allegato N.47 : verbale di mancata conciliazione del 16.04.10

 

Allegato N.96:Parere pro-veritate sulle condizioni psichiche del Sig. Ganci Giuseppe nato a Floridia il 29.06.46


Allegato N. 97: Competenze di liquidazione ed arretrati chiesti da Ganci Giuseppe ad az. Agricola dei f.lli GIARDINA di SR

 


Il sindacato tutto e l’Ispettorato del lavoro stanno continuando a permettere, all’azienda GIARDINA, la non trasformazione dei contratti da tempo determinato a tempo indeterminato (sicuramente perché tali interventi dovrebbero essere applicati a migliaia o decine di migliaia di lavoratori del settore agricolo). La mancanza d’interventi, nel rispetto dei contratti nazionali e provinciali, è da considerare come un’ istigazione a scioperi di massa per ottenere ciò che è già previsto dai contratti stessi. Probabilmente l’azienda GIARDINA, coadiuvati da coloro che ho sempre citato come gruppi di potere che operano illecitamente (mafie), oltre che mantenere i propri lavoratori in stato di soggezione continuativa, stanno ergendo un’insormontabile barriera finalizzata al mio solo sacrificio.

 

Più si va avanti in questa farsa più emergono le molteplici complicità (probabilmente, ritardando volutamente gli interventi nei confronti dell’azienda e dei reali complici, si ritiene essersi muniti del classico filo d’Arianna per ritrovare una via di fuga. Contrariamente, con il passare del tempo, si rischia, sempre più, di restare intrappolati nel labirinto). Il tutto è vincolato dalla mia ferma volontà nel far emergere la verità. La lentezza, la superficialità e le continue azioni mistificatrici, da parte degli inquirenti, daranno, probabilmente, anche vita a delle azioni che potrebbero essere finalizzate ad una mia esposizione a tutta una serie di pericoli. Pericoli che saranno prodotti da coloro che, da questa vicenda, ne stanno ricavando enormi vantaggi economici o professionali ed ai quali mal volentieri vorranno rinunciare. L’azienda spesso mi ha additato come persona responsabile del fatto che, negli ultimi anni, sia stata obbligata ad inserire, in busta paga, soprattutto per i lavoratori pensionati, le giornate effettivamente lavorate. Sottile forma di scarico di responsabilità per delle illegalità di cui è artefice assieme a coloro che ne hanno permesso l’attuazione.

Inoltre, sono vittima di tutta una serie di azioni subdole, come la stesura del verbale del 24.06.09 (allegato n.30), redatto presso gli uffici del Nucleo Ispettorato del lavoro di SR e che dichiarai tendenzioso, come da denuncia del 25.09.09 (allegato n.32). Verbale, nel quale, chiesi espressamente che venisse inserita la mia volontà nel confermare quanto, fino allora, denunciavo. Ciò perché sospettavo che l’interrogatorio avrebbe avuto un risvolto pilotato. Lapalissiano i contenuti ed il modo con cui gli inquirenti pongono le domande. Spesso sono finalizzate alla non ricerca delle verità o quant’altro. Motivo per il quale è stato necessario il secondo verbale del 27.10.09 (allegato n. 36), anche questo pilotato. Un crescendo di sospetti, sulla cattiva gestione di tutta questa vicenda, che, ad oggi, sono oramai certezze.

 

Vi invito, per ultimo, a prestare particolare attenzione sul modo con il quale i primi tre legali, a cui ho fatto riferimento, hanno permesso che si concretizzasse, sia uno slittamento nei tempi che uno sdoppiamento di un ricorso che avrebbe dovuto essere gestito in un’ unica azione giudiziaria, consentendo vantaggi all’azienda e svantaggi alla parte assistita. Sarà pure lenta la Giustizia, ma senz’altro sono molto lenti certi avvocati (definizione di avvocato secondo un dizionario della lingua italiana " laureato in giurisprudenza abilitato ad assistere una parte nei giudizi civili e penali – esprimersi in modo sciolto e convincente – essere molto esperto di diritto, ma anche molto abile negli intrighi, negli imbrogli"). Chissà con quali di queste caratteristiche sono stati improntati i rapporti fra questi tre avvocati ed il sottoscritto.

 

Prossimamente, dal riassunto degli allegati presenti in questa terza parte e nelle due precedenti, citerò dei precisi articoli del Codice Penale. Ciò affinché possiate trarne delle personali considerazioni, rapportandole ad un paese democratico e di diritto come il nostro.

 


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