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ALLA RISCOPERTA DI TIVOLI

Nel 1968, veniva ad abitare nella nostra zona, il Sig. CULTRERA il quale aprì un ristorante e lo chiamò TIVOLI. Da allora alla nostra zona viene, impropriamente, dato il nome del ristorante.

SAPPIAMO CHE

Il più antico possessore di cui si ha notizia fu Giovanni de BALENA (anno 1408). Allora la nostra zona era chiamata, tutta, CIFALINO, nome che deriva dal greco KEPHALE’ che significa testa o capo, ed in senso traslato origine/principio. Il nome si riferisce alle sorgenti d’acqua che esistevano nella zona.

CIFALINO comprendeva le zone di CALABRESI, PRETONIA, CASA BIANCA, SERRAMENDOLA, ORECCHIE DI LEPRE (ora chiamato VECCHIO LEPRE), BORDELLINO (ora chiamato CRITAZZO), VIGNALE DEL CORSO (ora chiamato RIGILIFFI), MONASTERI, M ORTELLINO, GIU’ ISTINIANO, CASALE (ora chiamato SAN FRANCESCO), BEN ALI’(ora chiamato BENALI’), PAPEO, ecc.. ecc..

RIGILIFFI deriva dal nome arabo del proprietario HILAFAH. All’interno della zona esiste una tenuta chiamata Marchesa PRESCIAN I, cui prende il nome della proprietaria la Marchesa Anna DIAMANTE E PLATAMONE in PRESCIANI, Baronessa di CIFALI’, la quale fec e r icostr uire gli insediamenti del posto rasi al suolo dal terremoto del 1693. La ricostruzione fu ultimata nei primi del 1700 e comprende anche una chiesa che tutt’ora esiste, dove nei secoli è stato tenuto conto della devozione della Vergine Maria (la foto presente a destra raffigura lo stato attuale in cui versa la chiesa).

Le vie BENALI’ di sotto e di sopra prendono il nome dal proprietario che ai tempi era un arabo il cui nome era BEN ALI’ ed il cui f eudo era soggetto alla Camera Reginale. Nel 1682 fu stipulato un contratto dal notaio FALBO, a favore di Biagio LEANTI, dove concedevano l a bonifica, per sette anni, in gabella di vigne, ulivi e mandorli. Attraverso lo scrittore R. GREGORIO, siamo ai primi anni dell’800, sappiamo che il papiro che cresceva nel vallone CIFALINO, dove si convogliavano le acque di due profonde cave, provenienti dalle vicinanze di FLORIDIA. Papiro che all’epoca ven iva chiamato papera, pertanto la zona venne battezzata con il nome di PAPEO corrispondente al maschio della papera. Le donne delle zone, dalla lavorazione del papiro, ottenevano dei filati grossolani ed una tela di nome “burdo” che veniva utilizzata per fare materassi.

Questa è stata una piccola parte della storia del TIVOLI, per far capire alle persone che la nostra zona è sempre esistita, ed era abitata da Conti, Marchesi, Baroni ecc.. ecc..

Oggi noi non saremo Conti, Marchesi, Baroni, ma non siamo meno di loro, perché amiamo la nostra terra e vorremmo viverla in modo civile e dignitoso. Per questo motivo è nata l’associazione “Amici del Tivoli”, ma senza il rispetto di tutti la nostra amata terra andrà perduta.

 
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